Come si trova la concentrazione, l‘ispirazione, il raccoglimento, la scintilla che è alla base del lavoro dello scrittore? Per Vincenzo Cerami, scrittore a tutto tondo, dal cinema al teatro alla letteratura, la creatività nasce dal silenzio. Una prospettiva insolita e controcorrente che sottolinea una volta di più l’originalità del suo lavoro: una bottega di scrittura molto particolare, dove prendono vita sceneggiature, romanzi, testi teatrali e per la radio. Un incontro sull’aspetto più intimo della scrittura.
Vincenzo Cerami esordisce come scrittore con Un borghese piccolo piccolo (con la presentazione di Italo Calvino, Garzanti, 1976) da cui Monicelli ha tratto l'omonimo film con Sordi. Affianca sempre l’intensa attività letteraria con quelle cinematografica e teatrale, è stato assistente alla regia di Pasolini in Uccellacci e Uccellini, ha collaborato alla sceneggiatura di numerosi film con Sergio Citti, Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Roberto Benigni; ha realizzato con Nicola Piovani opere e spettacoli. Per il teatro ha scritto, tra le altre: L’amore delle tre melarance (1984); Sua Maestà (1986); Hello George! (1988). Scrive su quotidiani e riviste, insegna scrittura creativa. Tra testi letterari e romanzi ricordiamo: Ragazzo di Vetro (1983); La Lepre (1988); Consigli a un giovane scrittore (1996) e Pensieri così (2002) tutti pubblicati per Garzanti e L’incontro (2005); Vite bugiarde. Romanzo d’appendice (2007) per Mondadori.