Evento n.28

«Molti anni dopo, davanti al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía avrebbe ricordato quel pomeriggio remoto in cui suo padre l’aveva portato a conoscere il ghiaccio». L’incipit di Cent’anni di solitudine, romanzo fra i più letti di tutti i tempi, è famosissimo. Sottraendosi alle regole della suspense e dello spoiler, termini dominanti nel discorso sulla letteratura dei nostri tempi, García Márquez propone al lettore anticipazioni decisive. L’unica parola che interessa al romanziere è infatti “meraviglia”. E ciò che deve suscitare meraviglia non ha a che fare con la sorpresa. Né con la magia che a questo libro è stata spesso ascritta, benché il suo autore lo negasse. È semmai altra la magia in queste pagine indimenticabili: quella di uno scrittore in stato di grazia capace di irretire il lettore e trasportarlo in un’altra dimensione.